Manoscritti

La Biblioteca Statale di Lucca conta più di 4000 opere, tra codici e carteggi...

La Biblioteca Statale di Lucca è conosciuta, a livello internazionale, per custodire il duecentesco Liber Divinorum Operum di Hildegard von Bingen, celebre anche grazie alle sue splendide tavole miniate, ma il suo patrimonio manoscritto conta più di 4000 opere, tra codici e carteggi.

La disciplina medica, botanica e, in generale, scientifica, è rappresentata, a titolo d’esempio, dall’Herbolarium et materia medica dello Pseudo Apuleio – il più antico codice posseduto dalla Biblioteca e risalente all’epoca di Carlo Magno (IX sec.); gli Erbari del medico lucchese Francesco Maria Fiorentini (1603 – 1673); la Tavola Salernitana; ricette, medicamenti, consulti e pareri medici di epoche varie. Per la matematica, ricordiamo Scritti vari di Padre Franchini e le Postille di Galileo.

Ricco di esemplari è il settore giuridico, penale, civile e canonico, con Trattati e Repertori, Controversie e Procedure, Decreti di congregazioni vescovili, gli atti del Concilio di Trento Volgarizzato. La Biblioteca possiede, inoltre, la corposa produzione, manoscritta e a stampa, del giurista Francesco Carrara (1805 – 1888), noto, tra l’altro, per le sue posizioni contro la pena di morte e la riforma degli ordinamenti penali.

Insieme all’Archivio di Stato, la Biblioteca è la depositaria privilegiata dei testi riguardanti la storia di Lucca e provincia: avvenimenti, famiglie e architetture, possono essere studiate e ricostruite attraverso i codici di Alessandro Streghi (mss. 1616 e 2629, Cronache e Storie di Lucca); la Vita Mathildis del Donizone (ms. 2508); la Guida monumentale della città e diocesi di Lucca…  del Matraia (mss. 553 – 557). L’Istituto custodisce, inoltre, il Messale Trenta (ms. 3122) le cui miniature sono attribuite al Maestro delle Ore. È d’obbligo menzionare il Fondo Baroni con eventi genealogici delle famiglie notabili lucchesi.

Tra i carteggi ricordiamo quello di Michele e del figlio Enrico Ridolfi, costituito da più di 700 lettere, spedite e ricevute tra il 1844 e il 1908; e il Fondo Bonturi – Razzi contenente 500 tra lettere, cartoline e fotografie, disegni e spartiti relativi a Giacomo Puccini e alla sua famiglia. In ultimo, non possiamo non menzionare al corposo carteggio – circa 600 missive – del poeta Giovanni Pascoli, soprattutto con esponenti del milieu artistico del suo tempo.

Ultimo aggiornamento

12 Novembre 2024, 08:59

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